Milano, 7 ottobre 2007

L'Inter avanza con i gol di Cruz e stende il Napoli (2-1). Quella dell'argentino è una doppietta che segue il filo avviato da Ibrahimovic dei giorni scorsi. Il ritorno "vero" del Napoli nel grande calcio è una recita a senso unico per 80 minuti, che testimonia come il divario tra l'ambiziosa matricola e le superpotenze della A sia ancora ampio. Così la squadra di Mancini, che va a segno da 42 partite consecutive e che tra tante polemiche è partita meglio dell'anno scorso, continua a guardare tutti dall'alto.

I GOL - La scelta di Mancini (Crespo in panchina dopo i buoni segnali lanciati in Champions) ha una sua logica: Cruz ne ha per tutti, segna due gol in 35 minuti e ne divora un altro comodo. Il primo nasce dalla combinazione di più errori: controllo troppo sicuro di Grava e contropiede istantaneo dei nerazzurri; con Ibra al limite tutti chiudono sullo svedese dimenticando Cruz in posizione di sparo. Il secondo è l'emblema delle difficoltà del Napoli del primo tempo: lancio di trenta metri che taglia a fette la linea a quattro di Reja (controllo e sentenza firmata ancora "el Jardinero").

RIPRESA - Alla festa partecipa anche Ibrahimovic, in condizioni splendide come testimoniano i numeri di una serata in cui funziona tutto alla perfezione. Zalayeta e Lavezzi si fanno in quattro per aprire un varco davanti a Julio Cesar. Che si fa trovare attento nella prima parte del secondo tempo qundo il Napoli, più personalità ma poca concretezza, attacca in forze. Savini ha sul piede il pallone del 2-1 ma sbaglia. Niente in confronto all'errore di Suazo, smarcato da Figo dopo un "stop" in velocità da urlo del portoghese.

SOSA: 2-1- La partita si infiamma negli ultimi minuti: Sosa imita Cruz nella sua capacità di cogliere l'attimo. Prima palla giocabile ed è subito gol. Calaiò ingrossa le file degli attaccanti napoletani. Ma è tutto inutile. L'Inter rimette i panni della grande favorita allo Scudetto e migliora il bottino di punti accumulato nelle prime sette giornate: 17, due in più della stagione 2006/2007. (Antonino Morici - gazzetta.it).